Oggi pensiamo solo a Google come motore di ricerca. Come simbologia. Ciò è dovuto, buona parte, alla nostra ignoranza in materia.
Possiamo dire che lo apprezziamo di più da quando lo usiamo sui nostri smartphone. Possiamo anche dare una data media di un ipotetico Big Bang di Google: tra il 2004 ed il 2010.
Ma non immaginiamo come si effettuava una ricerca senza gli attuali motori di ricerca… Google, Bing, Ecosia, DuckDuckGo, etc..
All’inizio degli anni ’90 si usava un programma chiamato Archie. Più che altro era un sistema per cercare specifici file su un server (molto in breve😖).
Aliweb (Archie Like Indexing for the WEB) possiamo considerarlo come il padre di tutti gli attuali motori di ricerca. Lanciato nel 1994, dopo pochi mesi fu superato dalla nascita del WebCrawler di Microsoft. Bing.
Aliweb permetteva agli utenti di condividere il file indice dei loro siti, oltre ad una descrizione che li rappresentasse. In questo modo anche i webmaster hanno iniziato ad avvicinarsi a concetti ancora in via di definizione, quali SEO e SERP.
Il primo motore di ricerca italiano, oggi inattivo, è invece Spenki. Anche Spenki è stato lanciato nel 1994 ed è stato sviluppato su macchine legate al sistema operativo open source Linux.
Poi nascono i primi portali web come Lycos, AltaVista, Yahoo!, MSN.
Finalmente nel 1998, viene lanciato Google da Sergey Brin e Larry Page. Un motore di ricerca innovativo che porterà tutti gli altri ad adeguarsi.
Google negli anni è riuscita a migliorare i propri algoritmi fino a definire alcune pratiche come che fino a poco tempo prima erano largamente usate. Questi algoritmi danno priorità ai risultati di qualità prediligendo pratiche più chiare e per questo chiamate White Hat SEO.
Ma se da un lato ha migliorato la ricerca, con i risultati giusti e migliori… da un altro lato hanno dato vita alla profilazione talvolta raccogliendo dati di utenti ignari. Infatti più volte ha ricevuto delle grossi multe per pratiche scorrette.
Quest’ultimo paragrafo, mi fa riflettere. Penso che ormai Google abbia coperto buona parte del web e questo mi fa un po’ paura. Paura perché la nostra privacy viene giornalmente violata, specialmente per quegli utenti che non hanno proprio dimestichezza nell’uso del web e degli smartphone. Spero che gli utenti si aprano bene gli occhi e capiscano che questi sono strumenti molto pericolosi e che devono cercare di informarsi e formarsi sul loro uso.